giovedì 20 marzo 2008

Non saper implementare

Premessa (saltala se vai di fretta)
Mi piace internet. Uno dei motivi è che permette di far emergere chi ci capisce. Con questo meraviglioso strumento ho potuto vedere come il mondo sia pieno di persone competenti, fantastiche. Che ci capiscono. All'inizio della mia vita da navigatore mi sono stupito non poco, sono anzi rimasto sbalordito dal vedere quanto numerose siano queste gemme. Ho subito pensato che era uno scandalo non saper utilizzare il loro potenziale, il loro poter essere risorse straordinarie. E dire che basterebbe poco per sostituire qualche anticaglia e incastonare alcune di queste gemme nei posti di potere. Farebbero stridere immediatamente i meccanismi deviati (altro che oliare), inceppare quelli dannosi, segnare il giusto percorso ('che allo stato attuale delle cose evidenziarlo non basta).
Eppure prima dell'avvento di questo strumento, di questa rete, pensavo di essere io l'anomalo nel vedere con chiarezza l'incompetenza ai grandi livelli. Prendiamo i parlamentari: non vedevo traccia delle abilità più necessarie, quelle più ovvie, come quelle che permettono di disegnare una legge funzionante. E non dico buona o cattiva, sulla questione politica già in troppi argomentano, dico solamente funzionante: semplice, comprensibile, applicabile. Buio totale. Per fortuna questo comporta che in questo paese c'è anche tanto da divertirsi, come quando a luglio si faceva partire l'ennesimo decreto legge per l'emergenza del traffico estivo ormai alle porte. A seguire lo scadere del decreto e una innocente meraviglia per l'inutile e dannosa confusione creata. Cioè, ma se mi sbagliate a regolare il traffico, come pretendete di avere la mia fiducia sulla gestione cinquantennale di una centrale, magari nucleare, buona o cattiva che sia? Ma se non vi si possono affidare neppure i rifiuti urbani. Che meravigliosi incompetenti. Tolgo il meravigliosi, dato che poi la gente soffre e paga per queste ed altre incompetenze. Soffre e paga e viene frenata nello sviluppo, per queste incompetenze. E purtroppo senza una classe dirigente degna di fiducia, selezionata sui meriti, non c'è progresso e sviluppo. Purtroppo.

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Seguendo una traccia arrivo a questo articolo, critico o meglio caustico sul programma del PD, relativamente alla parte sul mercato del lavoro. La critica, beninteso, non è sui fini politici, ma sulla competenza di chi ha scritto il programma e perciò si candida come realizzatore dello stesso. L'articolo trasuda attenzione e, questo sì, competenza. E nonostante lo scrittore premetta "esaminandole alla lente delle poche cose che so come economista". Invece ne sa molte di più di chi ha scritto il programma, che non ha purtroppo chiari i meccanismi base dell'economia.

estratta dal sito noiseFromAmerika.org (autore giorgio topa - qui l'articolo) la critica per punti al programma del PD (sul mercato del lavoro):

Compenso minimo legale: "la proposta è perniciosa, come abbiamo visto, dato che distorce sia l'offerta che la domanda di lavoro e genera effetti di de-occupazione. In più, essendo così ambigua, si presta ad ulteriori distorsioni sul fronte delle ore lavorate. Peggio di così non si può."

Imposta negativa per redditi bassi: Bene, almeno si comincia a parlare di imposta negativa sul reddito (bicchiere mezzo pieno). Male, non si fa minimamente accenno ai problemi di incentivi legati alla NIT qualora NON si usi un'aliquota d'imposta minore del 100% (bicchiere mezzo vuoto). Caro Friedman: fiato sprecato. Forse non è tradotto in italiano

Sussidio di disoccupazione: "il dirigismo torna sovrano: invece di disegnare il sussidio in modo che fornisca gli incentivi corretti (e il modo esiste), ci inventiamo un contratto specifico di ricerca d'occupazione. Con tanto di tutele legali, vincoli, codici e codicilli. Mi immagino già i costi sociali per garantire il rispetto di tali contratti, i ricorsi in tribunale, eccetera. Fantastico!"

Credito d'imposta: "Anche qui, l'idea in sé va benissimo, l'implementazione specifica che viene suggerita fa cascare le braccia."

La contrattazione collettiva: "Questo l'ho messo solo per illustrare, ancora una volta, il riflesso pavloviano che fa sì che s'invochi prima di tutto la contrattazione collettiva, i vincoli scritti a tavolino e fissati per legge, il ruolo sovrano della triade sindacale."

I congedi parentali: anche qui critiche sull'implementazione

Riporto integralmente la conclusione.

"Conclusione. Desolante, purtroppo. Anche le idee che a prima vista vanno nella direzione giusta (imposta negativa sul reddito, credito d'imposta, sussidio di disoccupazione) quando si guarda ai dettagli sono implementate in modo da distorcere gli incentivi e generare quindi effetti perversi su occupazione, partecipazione al mercato del lavoro, domanda di lavoro da parte delle imprese. Altre cose, come il compenso minimo garantito e le proposte riguardanti il precariato, sono semplicemente dannose. Ma la cosa che fa più impressione è la miopia di fondo che impedisce di pensare anche solo lontanamente ad affrontare i nodi veri, come le rigidità del contratto a tempo indeterminato, la contrattazione collettiva, l'impulso irresistibile a sovra-codificare ogni aspetto del rapporto lavorativo."

Ho evidenziato in grassetto l'essenza dei problemi, che estraggo, meravigliosi, di validità generale:

Anche le idee che a prima vista vanno nella direzione giusta ... quando si guarda ai dettagli sono implementate in modo da distorcere gli incentivi e generare quindi effetti perversi ... Altre cose ... sono semplicemente dannose ... miopia di fondo ... i nodi veri ... l'impulso irresistibile a sovra-codificare

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