"Non ci sono parole oggi per esprimere un senso di riconoscenza al dott. De Magistris che probabilmente condividiamo con i calabresi onesti e non eroi che vivono e pretendono normalità. Una riconoscenza perché abbiamo rivisto, grazie a lui, l’immagine di una prospettiva e un senso di passione civile in questa terra davvero insoliti. Ma è da quella passione civile che occorre ripartire. Non vi sono Cassazioni in cui riporre fiducia purtroppo ma solo un senso di disgusto e speranza che deve farsi proposta, rigetto, distruzione e costruzione. Non vi sono dubbi. Le code ai banchi firma, la gente incollata ai teleschermi, la gente pronta a scendere in piazza non deve dimenticare e noi siamo certi che non dimenticherà. Non vi può essere potere che affossi quella forza che viveva negli animi. Ne siamo spettatori e sappiamo quel che diciamo. Esiste, dopo il fallimento di tutte le soluzioni di mediazione, una comunità di cuori e spiriti che deve ricostruirsi, capirsi e inventarsi un senso. In questa comunità che deve cominciare a parlare e costruirsi sta davvero riposta la speranza concreta di un cambiamento. La via non la conosciamo. Ma è un qualcosa che esiste, vive ed oggi, dopo questa sentenza, ha trovato ancora di più il suo nemico: il potere, l’impunità, il vecchio, la paura"
dalla Lettera aperta alla città di Calabria dell'Associazione Universitaria Calabrese Ulixes
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