A proposito dei contrari all'accordo Pd-Di Pietro e anche di questa questione e considerando queste chirurgiche pluricensure, per fortuna oggi Marco Travaglio tra l'altro scrive:
"Anche Antonio Polito, altro trascinatore di folle, è allarmato. Anche lui lo fa sapere dalle colonne di un giornale di Berlusconi, il Foglio, con cui collabora stabilmente: «Mi dispiace, ma io proprio non riesco a immaginarmi nello stesso gruppo parlamentare di Di Pietro, anche perché da questa alleanza desumo che il Pd si schiererà non solo contro la legge sulle intercettazioni annunciata dal centrodestra, ma anche contro la sua stessa riforma, voluta dal suo governo in questa legislatura». In effetti è un bel guaio, per il Cainano, che il Pd non gli voti la legge che vuol mandare in galera fino a 5 anni chi fa le intercettazioni e multare fino a 2 milioni di euro i giornalisti che le pubblicano. È pure un bel guaio che il Pd prenda le distanze dalla riforma Mastella, che si accontenta di rovinare i giornalisti multandoli fino a 100 mila euro. Secondo Polito, per guadagnare consensi il Pd dovrebbe seguire il programma di Mastella, che tanto entusiasmo ha suscitato in questi due anni nella base ulivista, e che naturalmente ha rovesciato il governo Prodi.
A questo punto resta da capire perché chi vuole fare un governo con Berlusconi o votare le sue leggi, e già collabora con i suoi house organ, non si candidi direttamente con Berlusconi. O magari fondi un nuovo partito, il «Caldalito», o il «Polirola», candidando le ultime vittime delle intercettazioni da Fazio a Moggi, dai furbetti del quartierino alla signora Mastella - e adottando lo slogan: «No cimici» o «Liberté Illegalité Impunité» (chiedendolo in prestito a Cetto Laqualunque, che ha già depositato il marchio)."
venerdì 15 febbraio 2008
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