martedì 26 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
giovedì 21 febbraio 2008
Italian Job - l'opinione di Fabiano Amati
Ancora su Italian Job. Perché, registrato ormai il colpevole silenzio del mondo dell'informazione, è interessante capire se c'è qualcuno non controllato, libero, che possa parlare.
Ecco l'interessante intervento di Fabiano Amati, intervistato dall'emittente locale trcb.it:
Ecco l'interessante intervento di Fabiano Amati, intervistato dall'emittente locale trcb.it:
mercoledì 20 febbraio 2008
Fantastico: al più è un problema di immagine, al meno è tutto normale
Per il PD il recente caso di Italian Job sembra essere una questione di immagine:
"Ne deriva che la vicenda filmata, sia pur interamente organizzata in messinscena, rischia di restituire un’immagine desolante della politica, in generale, e di quella cittadina in particolare, capace altresì di descrivere (quantomeno) una chiara propensione all’esercizio illegale delle funzioni pubbliche."
Per i coinvolti, invece, tutto nella norma:
Il Sindaco Di Bari si difende sostenendo di aver pensato agli interessi del territorio (“600 milioni di euro rappresentavano un ottimo investimento per non incontrare il sedicente delegato dell’azienda russa”) e di non aver mai parlato di tangenti.
La versione del senatore: “mi sono limitato a prendere atto di un interesse imprenditoriale nei confronti di una iniziativa economica nel territorio brindisino” ma che “non ho assunto alcun impegno se non quello di verificare la concreta fattibilità dell’intervento”.
Ma rivediamo il finale:
"Ne deriva che la vicenda filmata, sia pur interamente organizzata in messinscena, rischia di restituire un’immagine desolante della politica, in generale, e di quella cittadina in particolare, capace altresì di descrivere (quantomeno) una chiara propensione all’esercizio illegale delle funzioni pubbliche."
Per i coinvolti, invece, tutto nella norma:
Il Sindaco Di Bari si difende sostenendo di aver pensato agli interessi del territorio (“600 milioni di euro rappresentavano un ottimo investimento per non incontrare il sedicente delegato dell’azienda russa”) e di non aver mai parlato di tangenti.
La versione del senatore: “mi sono limitato a prendere atto di un interesse imprenditoriale nei confronti di una iniziativa economica nel territorio brindisino” ma che “non ho assunto alcun impegno se non quello di verificare la concreta fattibilità dell’intervento”.
Ma rivediamo il finale:
lunedì 18 febbraio 2008
Italian Job - Paolo Calabresi - La7
Paolo Calabresi
Ieri sera su La7 il fantastico trasformista e attore Paolo Calabresi si inventa un personaggio, Sergej Knyazev, boss di una società russa che gestisce casinò. Scopo: creare una lobby in Italia per cambiare la legge che impedisce di aprire case da gioco.
Partendo da una telefonata riesce, senza insistere troppo, ad incontrare il sindaco di un paese del sud, un intermediario e alla fine anche un senatore della Repubblica. Poi si è fermato.
Fornendo disponibilità in termini di mazzette entusiasma tutti gli interlocutori, insiste per sapere quali siano i costi, specificando che: "Dobbiamo fare Tangentopoli, ma con una macchina che funziona bene". E l'intermediario annuisce: "Dobbiamo agire con intelligenza, certo".
Direttamente da LA7, ecco i video:
Paolo Calabresi continua il suo percorso: questa volta chiede di incontrare a Roma un senatore.
La trattativa per l'apertura di un casinò continua... mentre si delinea sempre più l'intreccio tra affari e politica locale:
L'incredibile finale:
Forse la cosa non è penalmente rilevante dato che non si sono fisicamente scambiati le mazzette, tuttavia sarebbe utile sapere chi siano costoro: sindaco, intermediario, senatore.
Dato anche che, invece di cacciarlo a calci, lo accolgono, lo elogiano e arrivano a chiedergli 750 mila euro, finanziamenti in nero s'intende!
PS: FORZA PAOLO
Link:sabato 16 febbraio 2008
Infiltrazioni di percolato, sottostanti discariche abusive, rischi gravi di crolli.
Sulla situazione rifiuti e discariche di Napoli, De Gennaro afferma: "Gli accertamenti tecnici hanno infatti rivelato che la situazione e' molto diversa da come raccontata dalle carte: dovunque ci sono infiltrazioni di percolato, sottostanti discariche abusive, rischi gravi di crolli."
via rainews
Mi associo alla richiesta di overlordonline
"Ora vorrei per curiosità sapere i nomi di chi ha effettuato questi studi. Nomi e Cognomi così da poterli inserire sulla graticola della gogna mediatica. Tutti si devono rendere conto e devono sapere chi si è venduto la salute dei cittadini e spero che in questo senso la magistratura svolga il proprio dovere in piena autonomia"
Dovrebbe essere facile. Basta leggere in fondo alle carte, di solito ci sono timbri e firme.
via rainews
Mi associo alla richiesta di overlordonline
"Ora vorrei per curiosità sapere i nomi di chi ha effettuato questi studi. Nomi e Cognomi così da poterli inserire sulla graticola della gogna mediatica. Tutti si devono rendere conto e devono sapere chi si è venduto la salute dei cittadini e spero che in questo senso la magistratura svolga il proprio dovere in piena autonomia"
Dovrebbe essere facile. Basta leggere in fondo alle carte, di solito ci sono timbri e firme.
Berlusconi da Riotta su Biagi
Berlusconi da Riotta
Il pensiero di Enzo Biagi
La conferenza stampa da Sofia
venerdì 15 febbraio 2008
Chi sono i contrari
A proposito dei contrari all'accordo Pd-Di Pietro e anche di questa questione e considerando queste chirurgiche pluricensure, per fortuna oggi Marco Travaglio tra l'altro scrive:
"Anche Antonio Polito, altro trascinatore di folle, è allarmato. Anche lui lo fa sapere dalle colonne di un giornale di Berlusconi, il Foglio, con cui collabora stabilmente: «Mi dispiace, ma io proprio non riesco a immaginarmi nello stesso gruppo parlamentare di Di Pietro, anche perché da questa alleanza desumo che il Pd si schiererà non solo contro la legge sulle intercettazioni annunciata dal centrodestra, ma anche contro la sua stessa riforma, voluta dal suo governo in questa legislatura». In effetti è un bel guaio, per il Cainano, che il Pd non gli voti la legge che vuol mandare in galera fino a 5 anni chi fa le intercettazioni e multare fino a 2 milioni di euro i giornalisti che le pubblicano. È pure un bel guaio che il Pd prenda le distanze dalla riforma Mastella, che si accontenta di rovinare i giornalisti multandoli fino a 100 mila euro. Secondo Polito, per guadagnare consensi il Pd dovrebbe seguire il programma di Mastella, che tanto entusiasmo ha suscitato in questi due anni nella base ulivista, e che naturalmente ha rovesciato il governo Prodi.
A questo punto resta da capire perché chi vuole fare un governo con Berlusconi o votare le sue leggi, e già collabora con i suoi house organ, non si candidi direttamente con Berlusconi. O magari fondi un nuovo partito, il «Caldalito», o il «Polirola», candidando le ultime vittime delle intercettazioni da Fazio a Moggi, dai furbetti del quartierino alla signora Mastella - e adottando lo slogan: «No cimici» o «Liberté Illegalité Impunité» (chiedendolo in prestito a Cetto Laqualunque, che ha già depositato il marchio)."
"Anche Antonio Polito, altro trascinatore di folle, è allarmato. Anche lui lo fa sapere dalle colonne di un giornale di Berlusconi, il Foglio, con cui collabora stabilmente: «Mi dispiace, ma io proprio non riesco a immaginarmi nello stesso gruppo parlamentare di Di Pietro, anche perché da questa alleanza desumo che il Pd si schiererà non solo contro la legge sulle intercettazioni annunciata dal centrodestra, ma anche contro la sua stessa riforma, voluta dal suo governo in questa legislatura». In effetti è un bel guaio, per il Cainano, che il Pd non gli voti la legge che vuol mandare in galera fino a 5 anni chi fa le intercettazioni e multare fino a 2 milioni di euro i giornalisti che le pubblicano. È pure un bel guaio che il Pd prenda le distanze dalla riforma Mastella, che si accontenta di rovinare i giornalisti multandoli fino a 100 mila euro. Secondo Polito, per guadagnare consensi il Pd dovrebbe seguire il programma di Mastella, che tanto entusiasmo ha suscitato in questi due anni nella base ulivista, e che naturalmente ha rovesciato il governo Prodi.
A questo punto resta da capire perché chi vuole fare un governo con Berlusconi o votare le sue leggi, e già collabora con i suoi house organ, non si candidi direttamente con Berlusconi. O magari fondi un nuovo partito, il «Caldalito», o il «Polirola», candidando le ultime vittime delle intercettazioni da Fazio a Moggi, dai furbetti del quartierino alla signora Mastella - e adottando lo slogan: «No cimici» o «Liberté Illegalité Impunité» (chiedendolo in prestito a Cetto Laqualunque, che ha già depositato il marchio)."
giovedì 7 febbraio 2008
Myanmar
A Myanmar "le stringenti leggi sulla pubblicazione di informazioni prevedono una pena che può arrivare fino a sette anni di prigione, e sono già state usate per eliminare dalla scena politica i leader del dissenso che hanno guidato le proteste alla fine dell'anno scorso"
approfondimento su punto informatico
approfondimento su punto informatico
martedì 5 febbraio 2008
La legge sul conflitto di interessi è la priorità
Fassino, incalzato da Ricca, afferma che: "La legge sul conflitto di interessi non dà più lavoro a nessuno" concludendo che perciò non sarebbe una priorità
Per fortuna qualche giorno dopo, alla presentazione del libro di Marco Travaglio "Inciucio", Santoro commenta la risposta di Fassino, dicendo che la legge sul conflitto d'interessi dovrebbe essere il primo punto per una Sinistra che si proclama liberale.
Cominciamo almeno ad aprire Europa 7. Sia mai che con la concorrenza i conflitti si limitino.
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Per fortuna qualche giorno dopo, alla presentazione del libro di Marco Travaglio "Inciucio", Santoro commenta la risposta di Fassino, dicendo che la legge sul conflitto d'interessi dovrebbe essere il primo punto per una Sinistra che si proclama liberale.
Cominciamo almeno ad aprire Europa 7. Sia mai che con la concorrenza i conflitti si limitino.
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Questioni di Etica
Riprendo un etico aneddoto tratto da questo interessante post di Pausilypon (datato gennaio 2006):
Un docente di scuola superiore confidava tempo fa ad un proprio amico di esitare a cambiare la propria automobile, ormai al limite della rottamazione, con una nuova, non tanto per le rate che avrebbe dovuto accollarsi (chè stringendo la cinghia ce l’avrebbe fatta!), quanto per non inviare involontariamente un messaggio fuorviante ai propri alunni: aveva speso tanto tempo in classe a parlare di valori come la dedizione al proprio impegno quotidiano, la sobrietà dei costumi contro gli eccessi consumistici, la temperanza comportamentale contro la smodatezza del linguaggio e degli stili di vita, il gusto per la lettura piuttosto che il piacere facile di un videogioco, che gli sembrava di tradire la loro fiducia o di indurli al fraintendimento se lo avessero poi sorpreso fuori scuola a bordo di una fiammante macchina di media cilindrata…Che dire? Che se un docente ragiona così non sarà mai un politico di successo… anche se il suo lavoro quotidiano è molto più utile di tanto acume politico.
Fantastica intervista di Piero Ricca a Fedele Confalonieri
Alcuni stralci dell'intervista a porte chiuse (in grassetto):
- S’è incuriosito dell’attività di blogger: “Ma dove ha sede il blog e come fa a guadagnarci?”
(rispondo io: "ma è come andare in barca a vela, non c'è sede e si spende solo...")
- Si insinua che i soldi all’inizio glieli abbia dati la mafia. Ma Berlusconi a metà anni Settanta aveva già utili per 34 miliardi.
ecco svelato dove ha preso i soldi. L'intervista prosegue con un crescendo su Europa 7/Rete 4:
- La corte europea ieri ha emesso un verdetto che non tocca Mediaset, non cambierà nulla.
- Europa 7 nel 1999 non aveva alcun titolo per vincere la gara per le frequenze.
- Di Stefano è uno che non la conta giusta, dietro di lui non si sa chi c’è.
Poi capiamo come gli effetti della cattiva informazione colpiscano proprio tutti:
- Quel che Paolo Borsellino disse di Mangano nella sua ultima intervista non lo so.
Ecco, passasse di qui, l'intervista:
E per finire, altre due chicche:
- La tv non serve a vincere le elezioni, è ininfluente sull’opinione pubblica.
- I cinque anni del governo Berlusconi non hanno influito sui ricavi Mediaset.
>>> l'intervista <<<
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lunedì 4 febbraio 2008
Frequenze Tv. Il parere del costituzionalista
Il parere del costituzionalista Roberto Mastroianni -> Video su rainews24
PS: rainews24 ci mette un po' a caricare il filmato (forse lo carica tutto prima di iniziare). E poi uno si lamenta: "ma perché tutti mi copiano i filmati su YouTube invece di venire sul mio sito?".
PS: rainews24 ci mette un po' a caricare il filmato (forse lo carica tutto prima di iniziare). E poi uno si lamenta: "ma perché tutti mi copiano i filmati su YouTube invece di venire sul mio sito?".
domenica 3 febbraio 2008
Il caso Clementina Forleo secondo Felice Lima (Giudice del Tribunale di Catania)
Interessantissima analisi sul caso Forleo da parte del giudice Felice Lima. Su lavocedirobinhood.it -> link
sabato 2 febbraio 2008
venerdì 1 febbraio 2008
Forza Cimmino
Dopo Clementina e De Magistris,
Forza Cimmino!
Alessandro Cimmino in breve:
Il pm Cimmino è l'uomo che ha fatto nascere l'istruttoria sull'ex ministro della giustizia. Non parla con i giornalisti, non ha mai rilasciato un'intervista, non ha tessere di correnti, né frequentazioni rilevanti.
Ogni mattina fa il pendolare guidando la sua auto per 50 chilometri: negli ultimi due anni ha quasi sempre pranzato con un panino e la cuffia in testa, per riascoltare le intercettazioni.
Ha una concezione rigorosa del suo dovere: una visione così rigida e ostinata dal venire definita 'ottusa' da diversi suoi colleghi. Dicono che respinga ogni valutazione politica e tattica dell'attività inquirente.
Anche le frasi di Gerardo D'Ambrosio sull'opportunità processuale per Alessandro Cimmino sono "cinismo giudiziario": sostengono che abbia una sola fede, quella dell'obbligatorietà dell'azione penale e nell'uguaglianza davanti alla legge.
Alcune azioni:
Il pm Cimmino è l'uomo che ha fatto nascere l'istruttoria sull'ex ministro della giustizia. Non parla con i giornalisti, non ha mai rilasciato un'intervista, non ha tessere di correnti, né frequentazioni rilevanti.
Ogni mattina fa il pendolare guidando la sua auto per 50 chilometri: negli ultimi due anni ha quasi sempre pranzato con un panino e la cuffia in testa, per riascoltare le intercettazioni.
Ha una concezione rigorosa del suo dovere: una visione così rigida e ostinata dal venire definita 'ottusa' da diversi suoi colleghi. Dicono che respinga ogni valutazione politica e tattica dell'attività inquirente.
Anche le frasi di Gerardo D'Ambrosio sull'opportunità processuale per Alessandro Cimmino sono "cinismo giudiziario": sostengono che abbia una sola fede, quella dell'obbligatorietà dell'azione penale e nell'uguaglianza davanti alla legge.
Alcune azioni:
- ha fatto arrestare un notabile ds
- ha avviato la maxi-inchiesta sull'Udeur di Nicola Ferraro
- ha indagato su cinque colleghi, trasmettendo gli atti a Roma
- ha indagato persino sul procuratore aggiunto, accusandolo di avere spinto gli investigatori a distruggere un'informativa che riguardava il parente di un magistrato. Anche in questo caso nella capitale è stato tutto archiviato, ritenendo che quello distrutto non fosse un documento ufficiale, mentre il Csm non ha mosso un dito
- Cimmino non è mai stato tenero nemmeno con le forze dell'ordine: ha fatto arrestare un poliziotto che lavorava per la Procura. Un precedente che ha contribuito a tutelare il segreto sulle indagini.
- in questo silenzio totale, il pm aveva valutato l'ipotesi di chiedere l'arresto anche per Clemente Mastella
Risultato:
- Adesso gli ispettori del ministero stanno vagliando una pioggia di esposti contro Cimmino
Fonte:
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